Cos'è la marcatura C2?

In sostanza, questa marcatura consente a un determinato drone di operare in una gamma più ampia di scenari rispetto ai mezzi non certificati, ma con maggiori responsabilità per il pilota.
La certificazione C2 è particolarmente utile per i droni di medie dimensioni destinati a rilievi , ispezioni e applicazioni professionali .
Averla significa che il drone è conforme a tutte le normative stabilite dall'EASA (Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea) .
I requisiti tecnici
Perché è così speciale?
In breve, ci sono un bel po' di requisiti tecnici che devono essere soddisfatti. Ecco i principali:
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MTOM : deve essere compreso tra 900 g e 4 kg, payload incluso 
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Controllo remoto a bassa latenza: il sistema necessita della massima affidabilità, spesso tramite tecnologie radio certificate. 
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Modalità bassa velocità: il drone necessita di una modalità bassa velocità impostata a 3 m/s (10,8 km/h) per consentire operazioni sicure in prossimità di persone non coinvolte. 
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ID remoto: il drone deve trasmettere in tempo reale le informazioni identificative sia del drone stesso che del suo operatore. 
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Sistema di geofencing: deve essere integrato con funzioni che impediscano al drone di volare in aree riservate. 
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Rumore: deve rispettare il limite delle emissioni acustiche. Questo è ≤ 85 dB(A) misurato a 1 metro. 
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Manuale d'uso e certificazioni: devono includere chiare istruzioni di montaggio, utilizzo e manutenzione, nonché la conformità alle normative. 
Cosa serve per far funzionare un drone C2?
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Open A2: i droni certificati C2 possono operare in questa categoria, consentendo il volo vicino a persone non coinvolte ma con alcune restrizioni: distanza minima di 30 m o 5 m in modalità a bassa velocità. 
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Certificato di competenza e registrazione A2: oltre alla licenza di pilota, ogni operatore deve anche essere registrato presso l'autorità competente del Paese.